Introduzione

In questo articolo parleremo in modo concreto del risparmio, portando in spalla una parola tanto pesante quanto indispensabile: pianificazione.

Oggi molte persone si trovano in guai seri con il fisco, o più semplicemente indebitati fino al collo perché in principio non hanno dedicato qualche ora del loro tempo a pianificare; questo errore lo commettono moltissimi italiani, che siano capi d’azienda o padri di famiglia non cambia, l’azienda familiare è complicata quanto quella imprenditoriale, ed è arrivato il momento di capire come sfuggire ai classici errori che ci mettono nei guai.

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Gestione del bilancio familiare

Con il termine “bilancio familiare” intendiamo considerare gli aspetti legati alla conduzione economica della famiglia gestiti in maniera che potremmo definire “aziendale”: sono oggi sempre di più le famiglie che si trovano di fronte al problema di far quadrare i conti a fine mese. Ce lo dice l’ISTAT (basta guardare i rapporti annuali sulla povertà e quelli sui consumi delle famiglie), ma ce lo dice soprattutto l’esperienza personale quotidiana.

Quindi affrontare il tema del bilancio implica il dovere morale di offrire alle famiglie una metodologia e degli strumenti semplici, per la gestione economica. In effetti l’idea di avere sotto controllo la gestione del proprio bilancio di famiglia piace a tutti, occorre solo qualche regola e costanza nell’impegno: ma energie e tempo saranno ben spesi se servono ad assicurare a noi e ai nostri cari la tranquillità economica e la capacità di fare progetti per il futuro.

Se non abbiamo il problema del “fine mese” una gestione oculata del bilancio può comunque tornare utile ad esempio per meglio gestire il proprio denaro, o per ricavare maggiore spazio al risparmio e anche eventuali interventi di solidarietà. Dunque è un tema che può interessare e essere proficuo per tutti.

Carta e Penna

Il punto di partenza per una corretta gestione del bilancio familiare è un’accurata registrazione delle entrate e delle uscite dalla cassa familiare: per cominciare basta un quaderno o un’agenda su cui segnare tutti questi eventi in ordine cronologico.

E’ utile catalogare le diverse spese per gruppi (ad esempio: alimentari, casa, figli, ecc.) in modo da rendersi conto di quali voci di spesa incidono in maniera eccessiva sul bilancio. Questa prima rilevazione, effettuata per alcuni mesi, ci consente di poter osservare l’entità delle nostre spese in rapporto alle entrate, ma soprattutto ci rende visibili quali sono le voci che incidono maggiormente sul nostro bilancio ogni mese.

Questa operazione è importantissima perché rende possibile effettuare, sulla base di questi primi dati raccolti, una previsione sui mesi futuri.
Sarebbe bene, quando possibile, poter contare anche su un certo “avanzo” di gestione, da accantonare per diverse finalità: risparmio a lungo termine (lo studio dei figli); investimenti (per un’entrata aggiuntiva); far fronte a eventi imprevisti; sostituzione dei beni durevoli logorati, ecc.

Potremmo definire questa azione “preventiva”, è importante perché è in questa sede che si definiscono le priorità nell’impiego delle risorse che avrà a disposizione la famiglia nel corso dell’anno: partendo dalle entrate certe (stipendio) sarà possibile definire un budget mensile.

Annotando poi le spese indispensabili che incidono mensilmente sulla famiglia, verrà evidenziato quanto resta per le altre spese e infine per l’eventuale risparmio.

Come valutare le spese

Inizialmente la valutazione va fatta “a occhio”. Si prende il quaderno e con i gruppi di spesa davanti agli occhi si da un valore economico ad ognuno di essi:

Stipendio 1200€ (300€/settimana)
Spesa 120€/settimana
Salute e medicine 100€/mese
Bollette 100€/mese

In questo modo si realizza concretamente quanto si spende mensilmente. Ma, la regola generale è quella della prudenza: meglio stimare qualcosa in più per ogni voce di spesa, piuttosto che trovarsi poi con un budget insufficiente. Non si tratta ovviamente di dover prevedere ogni spesa nel dettaglio, ma di darsi delle priorità che tengano conto delle risorse disponibili e delle esigenze a cui si deve necessariamente far fronte, operando una scelta rispetto a quelle non impellenti.

Soprattutto nel primo periodo, quando si deve ancora prendere dimestichezza con questo sistema di annotazione, è possibile che le previsioni di spesa fatte vadano modificate prima della fine del mese. Si può incappare in un calcolo errato dei bisogni familiare, rendendosi conto di aver messo un costo troppo alto a una voce e uno troppo basso a un’altra. Ci sono inoltre delle voci che sembrano “superflue”, come ad esempio quella delle bollette: le bollette arrivano bimestrali, quindi a fine mese vi troverete ad aver messo da parte 100€ senza però avere bollette da pagare. In questo caso non spendete questi soldi, perché si sommeranno agli altri 100€ del mese successivo, diventando così 200€ e andando a sopperire a tutte le spese delle bollette. Se poi qualcosa avanza la si può rimescolare alle altre spese. Bel trucco no? No, semplice organizzazione.

Ma eventi imprevisti o comunque straordinari possono in ogni caso sconvolgere sempre i nostri piani per cui la verifica è importante che sia sempre effettuata.
Al termine dell’anno è importante stilare un consuntivo e analizzare come è andata in via generale la gestione: quali sono stati i problemi, dove non è stato rispettato il budget e perché, quali spese abbiamo saputo tenere sotto controllo e quali invece ci sono “sfuggite”. E’ infatti il consuntivo il momento in cui si possono fare ragionamenti sull’individuazione di diverse priorità o criteri nell’impiego del proprio denaro.

Per i più smaliziati è consigliato fare un preventivo per l’anno successivo proprio nel momento in cui si fa il bilancio annuale, andando così a considerare eventuale spese consistenti di cui si è a conoscenza per l’anno successivo, come potrebbe essere la necessità di comprare un’auto nuova, o cambiare la caldaia, ecc. trovandosi in posizione di vantaggio già da Gennaio. È più facile risparmiare 50€ al mese che spendere 400€ tutte insieme.

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