Piano di Ristrutturazione del Debito
Spesso chi ha contratto molti debiti si trova in grande difficoltà ad estinguerli. Quando gli importi dei debiti sono decisamente superiori rispetto alle finanze del debitore, può essere il caso di fare un accordo con i creditori. Sulla base di un piano di ristrutturazione del debito, infatti, è possibile suddividere il proprio patrimonio tra i vari creditori. In questo modo, anche se il pagamento dei debiti avviene solo in misura parziale, i creditori non potranno pretendere altro.
Il procedimento per la ristrutturazione del debito consiste in una proposta di accordo da sottoporre ai creditori. Il debitore deve redigere un piano di riparto per distribuire parte del suo patrimonio ai creditori; quest’ultimi, dal canto loro, rinunciano a parte del proprio credito, optando per un pagamento parziale ma sicuro. Se la proposta viene accettata da almeno il 60% dei creditori, diventa vincolante anche nei confronti dei creditori che non si sono detti d’accordo.
Contenuto e Procedimento
La proposta deve contenere il piano di ristrutturazione del debito con l’indicazione delle scadenze e le modalità di pagamento dei creditori, delle garanzie e dell’eventuale liquidazione dei beni del debitore. Essa va depositata presso il Tribunale del luogo in cui il debitore ha la propria sede o residenza, insieme ad un’apposita istanza e ai documenti utili. Se viene raggiunto l’accordo tra il debitore e i creditori, il giudice lo convalida.
Requisiti richiesti
Questa procedura può essere utilizzata a due condizioni. La prima è che il debitore sia un soggetto che non può fallire: ovvero, un consumatore, un professionista, un lavoratore autonomo, un imprenditore agricolo, un piccolo imprenditore commerciale, un ente privato non commerciale o una startup innovativa. La seconda condizione è che il debitore si trovi in uno stato di cosiddetto sovraindebitamento, ossia quella situazione che la legge definisce come “perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà ad adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente” (FONTE). In altre parole, il patrimonio del debitore deve essere insufficiente a ripagare tutti i debiti.
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